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giovedì 2 giugno 2011

Coffee break


E' il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana e quest'anno cade di giovedì per la gioia di tutti i lavoratori che possono fare ponte e staccare la spina per qualche giorno.

Penso anch'io a rilassarmi, a prendermi una breve pausa e mi vengono in mente le pause caffè di quando lavoravo in ufficio.
Mi assale un senso di angoscia.
Ho cambiato molti lavori negli anni, e mi sono ritrovata spesso e volentieri a condividere i coffee break con molte persone diverse.
Non vi nascondo che il più delle volte era per me un momento di disagio perchè durante le pause usciva fuori la vera natura dei colleghi che spesso, ai miei occhi, appariva sconcertante.

Tipo la collega tutta dolce e perfettina che durante la pausa ti racconta per filo e per segno dei rapporti che ha avuto con vari uomini e vedi la sua immagine sdoppiarsi perchè non può essere lei in quel momento a dirti quelle cose; oppure il collega che si fa le canne e che per finire un discorso ci impiega due ore fissandoti con due occhi sballinati e tu per educazione lo ascolti fino alla fine e poi ti vengono i dubbi se sei tu fuori oppure lui; o quello malato di politica che anche in un gesto banale, come gettare la carta nel cestino, vede un significato politico...mah..io rimango davvero basita.

Non vi è mai capitato?

Il senso di disagio era dovuto al fatto di ritrovarmi in mezzo a discorsi che non mi facevano assolutamente ridere, tipo quelli sul sesso e relative battutine o discorsi di cui proprio non m'importava nulla!
Ma che tristezza! Che tristezza infinita!

Quante persone ho incontrato così, ahimè...ringrazio la mia diplomazia innata che mi ha fatto evitare certe situazioni con stile e rispetto per le persone.
Con questo non voglio dire che durante le pause si deve parlare solo di cose impegnative ma esiste un modo per dire qualsiasi cosa!

Adoro parlare degli ultimi acquisti fatti con un'amica, di come ti stanno male i capelli nei giorni di pioggia e scambiarsi consigli sui vari rimedi, sul tacco più alto che riesci a portare e per quanto tempo, di che vestito ti sei comprata per il prossimo matrimonio...ma c'è un modo e un limite che a parer mio definiscono l'eleganza in una donna!
E anche in un uomo.

Se ora non lavoro più in ufficio, una delle mie più grandi gioie e liberazioni è quella di non ritrovarmi più in quelle pause caffè e poter impiegare quel tempo in cose che mi fanno stare bene.

Un consiglio è avere sempre con sè un buon libro, ottimo alleato per vivere in ogni istante una vita piena.
Di senso.

Buon relax dunque e buone pause caffè
piene di senso.

Laura

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