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martedì 26 aprile 2011

Tutte le volte che ho pianto



E' da un pò che non scrivo.
A volte la vita ci sorprende con un piano fuori da ogni nostra più lontana immaginazione.
In questi mesi ho pianto molto, per tanti motivi..ed è così che ho avuto modo di riflettere sul fatto che un giovane leader non deve vergognarsi di piangere ma deve inoltrarsi nelle radici più profonde di quel pianto per conoscere i propri limiti, i propri sentimenti e soprattutto la propria anima.
E' interessante scoprire come col passare degli anni cambiano le ragioni che causano il pianto.
Ma soprattutto è bello scoprire come si cresce e come si entra sempre di più nel mistero della vita.
Così, ho scritto queste righe.

Tutte le volte che ho pianto

"Ho pianto quando sono caduta sulla siepe di spine per inseguire un palloncino rosso.
Ho pianto quando ho litigato con mie cugine giocando nei campi.
Ho pianto quando mia mamma mi ha sgridato perchè avevo fatto tardissimo.
Ho pianto quando mi sono ribellata ai medici che volevano farmi l'anestesia per togliermi un ascesso.
Ho pianto quando i miei genitori erano in crisi.
Ho pianto quando il primo morosetto mi ha lasciata.
Ho pianto quando è morto un mio amico a 16 anni per un incidente in motorino.
Ho pianto quando ho perso il braccialetto della mia migliore amica con scritto "ma soeur dans l'ame".
Ho pianto la prima volta che ho visto "I prigioni" di Michelangelo.
Ho pianto quando ho preso per la prima volta l'aereo per Londra.
Ho pianto quando non avevo i soldi per pagare l'affitto.
Ho pianto quando mi hanno selezionata per il concorso artistico di Palau.
Ho pianto quando ho visto per la prima volta il mare tra la Maddalena e Spargi.
Ho pianto quando un professore ha criticato duramente i miei quadri.
Ho pianto quando i miei amici mi hanno organizzato la festa di laurea.
Ho pianto quando sono arrivata a Santiago De Compostela dopo 800 km a piedi.
Ho pianto quando mi sono confessata durante un ritiro spirituale.
Ho pianto quando sono ritornata insieme alla persona che ora è mio marito.
Ho pianto quando mi hanno comunicato che ho vinto una borsa di studio per un corso alla Bocconi di Milano.
Ho pianto quando lavoravo in un negozio a Roma e tre ragazze rom mi hanno derubato.
Ho pianto quando mi hanno selezionata per il progetto Leonardo.
Ho pianto quando mi hanno comunicato che non c'era più posto alla World Youth Alliance di New York.
Ho pianto quando è morta la mia cara nonna Irma.
Ho pianto quando mi sono confessata in Africa da Padre Hugo.
Ho pianto quando mi è stato regalato l'anello di fidanzamento.
Ho pianto quando ho pronunciato la formula del matrimonio.
Ho pianto quando ho saputo di essere incinta.
Ho pianto quando ho saputo che mia mamma aveva un tumore.
Ho pianto quando ho sentito il primo vagito di mia figlia.
Ho pianto quando mio papà mi ha telefonato perchè la mamma aveva poche ore di vita.
Ho pianto quando ho parlato per l'ultima volta con mia mamma nel suo letto d'ospedale.
Ho pianto durante il suo funerale vedendo la chiesa stracolma di gente e ascoltando le numerose testimonianze di persone care.
Ho pianto durante l'adorazione di sabato santo perchè mia mamma era lì con me.
E questo era un pianto di gioia".

Auguro a tutti i giovani leader di avere il coraggio di piangere così da fortificarsi lungo il cammino della vita.

Laura

4 commenti:

  1. Laura, che bello poter leggere di nuovo un tuo post! Grande!
    Il pianto è una reazione straordinaria del nostro organismo, che ci caratterizza come uomini.
    Ci sono tanti leader mondiali del passato e del presente che non si vergognano ed affermano di saper piangere.
    In questo 150° dell'Unità d'Italia, mi viene da ricordare Silvio Pellico che, imprigionato, ha sempre saputo raccontare le "sue" prigioni in un modo positivo, arrivando a capire che: "La disgrazia di non piangere è una delle più crudeli ne' sommi dolori."

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  2. Grazie Ricky, la citazione di Pellico è perfetta e riassume egregiamente tutto quello che volevo dire! Grazie a te per aver arricchito il mio post!

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  3. Laura...mi manchi sai.... Sei una persona così forte...E le tue lacrime ne sono la prova. Chi non piange di fronte al dolore teme è perchè è così fragile che teme di affogare nel pianto. Chi non piange di fronte a un'immensa gioia è perchè non la sente davvero immensa. Un abbraccio, sei una persona straordinaria. Elisa

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