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venerdì 17 settembre 2010

Il senso di ciò che si fa conduce alla felicità


In tutte le aziende in cui ho lavorato negli anni, raramente ho provato la sensazione di aver creato o prodotto qualcosa che avesse davvero senso.

Nella maggior parte dei casi si trattava di svolgere il proprio lavoro secondo enigmatiche logiche aziendali, chiare solo all'azienda stessa e oscure ai suoi dipendenti; oppure l'azienda doveva dimostrare qualcosa che di fatto non era quindi tutto ciò che veniva comunicato era pseudo-fasullo; o, peggio ancora, l'azienda doveva rispettare degli accordi politici con conseguenti favoritismi.

L'ultimo caso è quello che ho odiato di più perchè è quello in cui ho visto i più grandi paradossi, le più grandi contraddizioni, dove ho ascoltato le parole più effimere del vento, visto i sorrisi e le strette di mano più false del mondo.
Ho visto bocciare progetti validi per il bene comune della società, in nome di un accordo politico.
Aggiungo che è anche il caso dove ho incontrato le persone più inconcludenti.

Ma è anche la situazione che mi ha dato la spinta e il coraggio di iniziare qualcosa di diverso, facendo il cosidetto salto nel vuoto.
Un salto nel vuoto che però aveva una motivazione, un senso.

Penso che la maggior parte delle persone insoddisfatte del proprio lavoro, sia in realtà insoddisfatta per il non-senso delle proprie mansioni.
A me è capitato spesso di trovarmi a fare delle cose totalmente prive di senso..oppure che sapevo non sarebbero servite a nulla!
Per una persona normo dotata, capace di intendere e di volere è davvero umiliante e deprimente.
Infatti non sono mai durata a lungo in questi posti e se l'ho fatto l'ho fatto solo perchè avevo bisogno di un lavoro per vivere.
Ma c'è il rischio di diventare pazzi o peggio ancora di cadere in depressione. Solo le persone con le idee chiare hanno il coraggio di cambiare o di resistere rimanendo sane di mente.

Alla segretaria va spiegato il senso di quello che fa, così la motivi, la rendi partecipe, valorizzi il suo lavoro che se a volte le risulta noioso, porterà comunque a termine perchè sa che è utile.

Il problema è che troppe persone svolgono delle mansioni insignificanti, inutili e prive di senso! Quanti amici che si lamentano per questo, quanti amici che sono tristi per il lavoro!

Penso che la soddisfazione lavorativa non venga dalla grandezza del progetto di cui ci stiamo occupando ma dalla sua effettiva buona riuscita e soprattutto dai dati concreti di feedback...se questo progetto poi, migliora la società in cui viviamo, è il top.

Mi sono trovata a lavorare per un "importante" progetto in ambito sanitario a livello nazionale. Almeno, questa era l'ambizione che voleva avere. Bene. Ho avuto a che fare con persone incompetenti, con il responsabile commerciale che non rispondeva mai al telefono, con il project manager che non era in grado di dare un ordine alle consegne...cosa da pazzi! Da pazzi! Io mi chiedevo ogni giorno perchè stessi facendo quelle cose, perchè chiamavo tizio o caio per fargli un'intervista se poi l'intervista che doveva preparare il project manager non era pronta, perchè promuovevo questo progetto che tutti sapevano non si sarebbe realizzato per mancanza di mezzi e di soldi!! Perchè?

E' stata una delle esperienze più orrende della mia vita ma allo stesso tempo ho trovato lo stimolo per reagire. Ho cominciato a prendere tutto come un gioco, a non darci peso perchè altrimenti sarei diventata pazza.

Morale della storia: il progetto è saltato e alla prima occasione ho cambiato lavoro.

Nel mio piccolo sto ricevendo le mie soddisfazioni ora; non tanto a livello personale, non m'interessa la gloria, la fama della mia persona ma il livello di utilità sociale di ciò che svolgo, di un modus operandi che abbia una logica universale!

Spero che tutti riusciate a trovare un ambiente di lavoro sensato; non esiste la perfezione ma dare un senso a ciò si fa è fondamentale.

Il senso di ciò che si fa è la chiave di tutto: penso sia anche la chiave della felicità, se lo estendiamo alla vita intera.

Laura

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